Quinto pezzo

La notte fonda era qualcosa di insopportabilmente pesante e buia per Thomas se non aveva qualcosa da stringere. Il corpo bianco e snello di Ehlèn o un secondo cuscino o addirittura un disco di musica, che puntualmente trovava spezzato la mattina dopo. Niente però come in questa notte gli dava più sollievo il tenere stretto a sé la pistola. Fredda e seducente come un serpente pronto a scattare verso il nemico. Non un nemico come gli altri, uno facile da scovare nella tana in cui si è ritirato dopo essersi sfogato in giro per il mondo. No. Lui era il nemico comune di tutti coloro che avevano il denaro per potersi permettere di avere un nemico. Poco si sapeva. Era un uomo, quello sicuro. Una donna può essere crudele con il cuore di un ingenuo, può uccidere per proteggere se stessa o il proprio bambino, ma l'uomo non si limita a questo: valica il confine pungente del sadomasochismo e diventa un araldo della crudeltà, un vessillo del potere taciuto e cruento che si esplica nel sangue che scorre lieve, senza fare rumore, un po' qua e un po' là. Ovunque andasse il sangue era presente. Era lì prima di lui. Lo aspettava come la pistola il suo bersaglio. Thomas doveva solo trovarlo, mirare e fare fuoco, mettendo così fine al suo impero di zolfo e calma apparente.
Le palpebre avevano coperto da cinque minuti gli occhi stanchi di Thomas quando ebbe quella strana sensazione che si ha spesso da bambini di non essere soli nella stanza. Un leggero rivolo di sudore gli scese sulla fronte. Voltò piano la testa, alzandola poco a poco come se stesse uscendo da una buca. La pistola sempre stretta a sé. Vide un ammasso nero più compatto del buio di cui era intrisa la stanza. Poi una fiammella di luce danzò in alto, come un faro, e una voce maschile sussurrò come un'onda - Spero di non disturbarla se fumo una sigaretta - per poi ritornare nell'ammasso. Thomas non capì subito. Si tirò su dal letto cercando di tenere nascosta la pistola. Aveva paura che l'individuo davanti a lui potesse vedere attraverso il buio. Vide la fiammella avvicinarsi in un punto, poi allontanarsi e spegnersi del tutto.
- Posso sapere che cosa diavolo ci fa nella mia stanza? - domandò Thomas, sforzandosi di vedere di più.
- Sono un maleducato. Ho acceso una sigaretta senza prima offrirgliene. Ne vuole una?
- No, grazie.
- Meglio così. Avrei dovuto avvicinarmi a lei per accendergliela e molto probabilmente mi avrebbe ucciso con la pistola che tiene stretta nella mano manco fosse il seno di una donna - disse l'uomo in una nuvola di fumo. Thomas poté quasi vedere gli occhi gialli brillare nel bianco del fumo. Come faceva a sapere che aveva una pistola?
- E' qui solo per fare due chiacchiere o...
- Oh, no. No no. Anche se parlare mi delizia, sono qui solo per chiederle che cosa è venuto a fare in città.
Thomas capì che era un uomo al soldo del nemico. Era venuto lì per intimargli di andarsene. Il nemico sapeva sempre tutto prima di tutti. Doveva immaginarselo. Non sarebbe stato un lavoro facile e questa complicazione non se l'aspettava.
- A lei che gliene importa? - rispose.
- Sono un uomo tremendamente curioso.
- Beh. Sono in vacanza. E quale posto migliore di Middlesbrough?
L'uomo rise e spense la sigaretta nel posacenere sopra la vecchia scrivania. - Lei è molto simpatico, ma a Middlesbrough non si viene in vacanza. Si viene solo per due motivi: per uccidere o per essere uccisi. Lei per quale dei due?
Thomas si passò una mano sulla fronte, asciugandosi una goccia di sudore. - Glielo ripeto: sono in vacanza. Turista. Ha presente quegli uomini con cappello, calzoni corti e macchina fotografica al collo? Sono uno di loro.
L'uomo si fece una seconda risata e accese la piccola lampada sulla scrivania. Era abbastanza magro di corporatura. I capelli neri, corti. Un volto rettangolare e tagliente. Un paio di baffi coprivano il magro labbro superiore. Un uomo normale in una situazione del tutto anormale. - Avanti, signor Doe. Basta con gli scherzi. Chi la manda? Contreras? Non gli va giù di aver perso la sua enorme villa all'asta?  Oppure Vilad? piange ancora sangue per il cospicuo pacchetto azionario che ha dovuto cedere alla concorrenza? O si tratta forse di una vendetta personale, signor Doe? Ehlèn le ha raccontato la storia del bambino?
Thomas al nome di Ehlèn ebbe un sussulto. Quest'uomo la conosceva? E poi: quale bambino? Il punto interrogativo si stava ingrandendo sempre di più nella sua testa, quando scorse nell'angolo in alto a destra dello specchio, il vecchio con cui si era scontrato quella mattina.

Commenti

  1. L'autore di questo pezzo e stato molto bravo. Stona un po' la solo la presenza del vecchio così d'amble'. Quella è una cartuccia che avrei ripreso allo molto tempo dopo

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    1. Ma dato che abbiamo cambiato trama credo che questo pezzo non si possa più usare, no?

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    2. credo di si, bisogna adattarla alla storia che dobbiamo ancora definire

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  2. Ringrazio Obsidian M per il "molto bravo" :)
    Per quanto riguarda la presenza del vecchio io mi sono basato su un pezzo precedente in cui c'era scritto che lui avrebbe scombussolato la giornata di Thomas, per questo l'ho inserito all'ultimo, e in più avevo capito che il vecchio fosse una persona diversa dall'uomo misterioso.
    Il pezzo l'ho fatto noir perché la trama delineatasi era noir, eliminiamolo pure, però la crudeltà dell'uomo misterioso la terrei.

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