Revisione #1: incipit

Ad uno spettatore casuale, Edgewood Road non sarebbe apparsa diversa da una qualsiasi altra strada della città di Middlesbrough; una via come un’altra tesa ad imbrunire alla presenza di un tenue residuo lunare.
Le abitazioni, basse e allineate, conferivano al paesaggio un aspetto ordinato e impersonale, irreale quasi, se non fosse stato per un paio di cartelli stradali, testimonianza inconsapevole di una civiltà a riposo.
La luce introversa di un lampione, l’unico che avesse mai funzionato, smorzava l’oscurità che inghiottiva i profili degli ultimi passanti ancora in circolazione. Ma, seppur presi dall'urgenza di tornare a casa prima che la notte li sorprendesse, gli abitanti di Edgewood Road non mancavano di rivolgere almeno per un istante lo sguardo in direzione del vecchio edificio all'angolo della strada.
Sapevano, prima ancora di voltarsi, che lui fosse lì: un uomo, sempre lo stesso.
Inizialmente mossi a curiosità, avevano smesso da tempo di interrogarsi sul motivo di quel bizzarro comportamento; lo rispettavano, rassicurati dalla sua presenza così discreta.
Nessuno conosceva la sua storia, ammesso che ne avesse una.
Seduto di fronte alla struttura, antica sede di un celebre teatro, l’uomo fissava l’ampio portone d’ingresso. Illusion d’ombre, recitava l’insegna fatiscente.
Lui era là, ogni notte.

Commenti

  1. "Sapevano, prima ancora di voltarsi, che lui fosse lì".
    Fosse? Io dire piuttosto "sarebbe stato". no?

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  3. Definisci "luce introversa".... non ho capito.

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    1. Un modo alternativo per definire "sfuggente, discreta, schiva"... cancello, non cambia la questione.

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    2. Puoi anche lasciarlo. Ero solo curioso di capire.

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